PER SAPERNE DI PIU' CLIKKA : www.casaticoop.it

 
perchè il link di una cooperativa sociale in un sito di psicologia del volo ?
 
Presto detto:
Si tratta di una istituzione che ho concorso a far nascere e di un gruppo di lavoro che negli ultimi 25 anni ho aiutato a crescere e mi ha aiutato a crescere.
E come ha aiutato me, penso possa essere un punto di riferimento per quanti frequentano il mio sito.
 
"A Stefano Casati" è prima di tutto un gruppo di amici che come "soci prestatori d'opera" e "soci volontari" (io appartengo a questo sottogruppo), gestisce :
 
"A Stefano Casati", attraverso la collegata Associazione di Solidarietà Famigliare "Prospettiva Svezzamento" è anche :
"A Stefano Casati", attraverso la collegata Cooperativa Sociale "Valore Lavoro" è anche :
 
Se vuoi delle informazioni supplementari chiamami o scrivimi.
Oppure mettiti in contatto direttamente con gli uffici della cooperativa :
- rag. Stefano Gramegna,
- A.S. Adele Ciceri,
- sig.ra Lella Confalonieri al numero telefonico 02 94964953
 

I MIEI CONTENUTI PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE CHE OPERA NELLE COMUNITA' TERAPEUTICHE

Ormai da 2 decenni curo la formazione del personale delle comunità  “A STEFANO CASATI”.
E’ motivo d’orgoglio pensare che se una organizzazione dura, un po’ del merito è anche tuo…
Si perché se una organizzazione va a gambe per aria, la colpa è della mancata formazione o di chi fa formazione… Se invece una organizzazione vive, il merito è di se’ stessa…
Ho organizzato la formazione in tutti questi anni praticando un metodo induttivo : interrogando il personale sulla propria quotidianità e traducendo con termini del vocabolario psico-dinamico le azioni ordinarie e straordinarie che fanno parte della comune giornata delle comunità di cura.
 
Per ognuno dei termini riportati qui sotto, scrivere un capitolo della propria operatività…
 
1) I luoghi e le attività diventano SETTING analizziamo le difese individuali in relazione alla presenza/assenza e alla qualità di partecipazione al setting. Ma non solo interpretiamo alla luce del setting anche le principali patologie dell’organizzazione valutando la freschezza o il burn out dell’operatore in termini di fuga dal setting.
 
2) Nella propria operatività, prima ancora di cercare di costruire qualcosa dobbiamo cercare di non danneggiare : IL PRIMO IMPERATIVO DEI PRECETTI DI IPPOCRATE : PRIMO NON NUOCERE
 
3) Se il medico si ammala, che beneficio può dare al proprio paziente… E allora la regola fondamentale di chi lavora in ambito psichiatrico “Mai entrare in dialettica con la pazzia”, che ci obbliga a un continuo sforzo per sostituire il termine “NO” “NON” con frasi affermative di portata negativa…
 
4) Ogni scienza ha il suo “PRIMUM” : per l’antropologia, che è il sostrato della psicologia, il primum sono i SENTIMENTI. Se puoi qualcuno vuole fare un passo ancora indietro, fa un passo della FEDE, e cerca il CREATORE. Ma restando in ambito DI RICERCA LAICA, a sostanza di qualsiasi fatto umano troviamo sempre un SENTIMENTO che sia di ODIO (invidia, gelosia, istinto di morte) o che sia di AMORE (gratitudine, istinto di vita) il MOVENS fondamentale è sempre un sentimento…
La scoperta del sentimento alla radice di qualsiasi evento umano non è un dato di fede ma è un dato di scienza : tutti i cultori di scienze psicologiche, con la propria ricerca, con le testimonianze che raccolgono dai loro pazienti PROVANO QUESTO.
Altri approcci che spiegavano con altri moventi fondamentali l’agire umano (i soldi? il potere? l’immortalità? ...) prima o poi sono entrano in crisi… Non che queste componenti non esistono… Ma noi non cerchiamo UN COMPONENTE : cerchiamo IL COMPONENTE.
 
5) E la PAROLA come strumento di umanizzazione. Il salto dal SAPUTO al CONOSCIUTO. Lo strumento con cui l’ IO trasforma l’ INCONSCIO. Il  VERBO come origine della vita e il difetto di parola come origine della morte. Il potere curativo della PAROLA nella progressione dal FIATO DELLA VOCE (flatum vocis, insalata di parole) al RACCONTO DELLA REALTA’ (e quindi del sentimento). E cosa è la comunità se non una grande e complessa palestra di parola. Ai pazienti che si rivolgono a noi, forse fiduciosi nella nostra potenza di dottori, diciamo che non sono afflitti da SFORTUNA, ma sono solo STITICI, di parole… e che se vogliono riprendere il cammino del proprio sviluppo e della propria riuscita personale, devono utilizzare il loro IO “non già per nascondere ma per disvelare” i propri sentimenti…  
 
6) Per questa coraggiosa opera di ripristino del percorso di umanizzazione dei pazienti ci occorrono medici SANI perché di medici malati non sappiamo che farcene. Medici che sanno presidiare la propria salute mentale… E in ambito psichiatrico il primo presidio è NON ENTRARE MAI IN DIALETTICA CON LA PAZZIA… Unitamente alla capacità di rintuzzare l’ intrusività dei pazienti (che è la materializzazione dell’invidia all’interno della relazione di cura) rispondendo sempre a una domanda con un’altra domanda.
 
7) Un buon lavoro clinico si fonda su una buona diagnosi, e la buona diagnosi nasce dall’attenta osservazione del fenomeno psicopatologico.  La psicanalisi ci ha indicato in tutta la sua tradizione, la centralità dell’analisi delle DIFESE nella loro articolazione e modulazione dalla negazione fino alla rimozione. Sulla strada della guarigione, utilizzando il sistema della adeguatio rei intellectus incontriamo questi ostacoli : vanno riconosciuti, prima che rimossi…
 
8) Rispetto allo studio dello psicanalista, la comunità e il lavoro con pazienti border e psicotici presenta almeno tre complessità peculiari  nella collocazione del lavoro sul range delle tre antinomie :
-         Individualità - Equipe
-         Gratuità – Solvenza
-         Astinenza – Azione
E’ fondamentale che la comunità educante almeno si interroghi sulle soluzioni che individualmente e complessivamente si adottano per comporre queste antinomie
 
9) Sulla composizione di una apparente antinomia, come persone che si orientano con la psicanalisi, dovremmo andare d’accordo : ripudiamo le punizioni corporali, affidiamo l’attività di cura (e,perché no, anche una parte della nostra vendetta) alle PAROLE : fedeli al motto NE UCCIDE PIU’ LA LINGUA DELLA SPADA…